A TU PER TU CON I NOSTRI CENTRI GIOVANI: CONOSCIAMO MEGLIO IL CENTRO GIOVANI MONTANARA CON L’ INTERVISTA A DANIELA

A TU PER TU CON I NOSTRI CENTRI GIOVANI: CONOSCIAMO MEGLIO IL CENTRO GIOVANI MONTANARA CON L’ INTERVISTA A DANIELA

Conosciamo meglio Daniela, l’educatrice del Centro Giovani Montanara.

Per condividere con voi il lavoro che svolgono i nostri educatori nei centri giovani, abbiamo intervistato Daniela, educatrice presso il Centro Giovani Montanara di Parma.

Qual è la tua storia personale all’interno di Gruppo Scuola e perché oggi continui a fare questo lavoro?
Io lavoro a Gruppo Scuola da settembre e in particolare al Centro Giovani Montanara, centro frequentato da una percentuale di ragazzi molto elevata, differenziati da una propria storia personale. Quello che mi spinge a continuare è la passione nel vedere il benessere relazionale dei ragazzi nel momento in cui ti confronti con loro. Ad esempio quando gli chiedi “come stai?” la prima risposta è “sto bene o sto male” ed è in quel momento che nasce il confronto con l’educatore che ha la capacità di guardare con occhi diversi.

Cosa caratterizza il Centro Giovani Montanara?
Quello che caratterizza il Centro Giovani Montanara è l’ala musicale all’interno della quale abbiamo web, radio e vocal, dove i ragazzi possono sperimentare la registrazione musicale. Abbiamo corsi di batteria, pianoforte e chitarra che sono molto apprezzati.
Sicuramente questo è un modo per allacciare le scuole ai centri giovani, per creare una linea che possa seguire i ragazzi nel loro percorso di crescita, in quanto il nostro centro ospita ragazzi dai 14 ai 21 anni, nel pieno della fase adolescenziale.
L’altro servizio che è molto apprezzato dalle scuole è il nostro spazio studio che i ragazzi possono utilizzare usufruendo dell’aiuto di educatori e volontari che li seguono passo per passo.

Per te cosa vuol dire essere educatrice?
Per me essere educatrice è venire qua e donare tutta me stessa. Io quando entro qui e li vedo, capisco che tutte le cose che faccio, le creo per i ragazzi. Quando vengo, sono contenta e sto bene.
Li adoro, non posso farci niente!

Secondo te c’è bisogno dei centri giovani? Qual è il valore aggiunto che danno alla città?
Secondo me i centri giovani sono importanti per la città e soprattutto per i ragazzi. Nella mia realtà giù in Puglia, non esistono tuttora queste realtà. Quando sono venuta qui, ho capito l’esistenza del centro giovani che va a creare quella sotto-comunità dei ragazzi all’interno della quale possono condividere le proprie passioni. 

C’è qualche ragazzo che ti ha coinvolto di più per la sua storia?
Ogni ragazzo qui ha una sua storia. L’empatia è una risorsa importante e devi essere in grado di modularla. Devi stare attenta ad ogni virgola che utilizzi e come la utilizzi. Da quando sono arrivata ho a cuore la storia di una ragazza, voglio aiutarla, quasi come se fosse una sfida con me stessa, indirizzandola verso altre strade e a scoprire le sue passioni. Molti tendono a nascondere i propri interessi per dare spazio a quelle del gruppo.
Sto cercando di dialogare con questa ragazza per farle capire che ognuno di noi può raggiungere dei risultati.

Secondo te qual è la fragilità più grande che può avere un ragazzo?
Quella che riscontro maggiormente è che si considerano un gruppo di amici ma nella realtà dei fatti se succede qualcosa ognuno è solo. Molto spesso noi discutiamo sulla vera essenza dell’amicizia. Quello che manca è l’appartenenza ad un gruppo, un gruppo unito non per secondi fini ma un gruppo dove se io sto passando una situazione particolare se ne discute insieme. Manca l’appartenenza ad un gruppo solidale, amici che si vogliono bene.
Qui al centro siamo un unico grande gruppo, ma bisogna sempre lavorare sulle amicizie solidali, quelle vere.



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